Il timballo è il piatto delle feste per eccellenza e ogni regione ha una sua versione: scopriamole tutte.
Il timballo è il piatto delle feste per eccellenza e in Italia è tra i più versatili in assoluto: praticamente ogni regione ha una particolare versione di questo piatto e sono tutte piuttosto diverse tra di loro. Ma quali sono le origini di questo piatto delizioso e considerato il “piatto delle feste”?
Non esiste dunque una versione “ufficiale” del timballo: potete trovarlo con le melanzane, con il riso, con la pasta, con la carne…letteralmente con qualsiasi cosa! La semplicità e le origini di questo piatto, pensato per essere una sorta di svuotafrigo ante litteram, lo rendono anche piuttosto semplice da realizzare, ma va fatto a regola d’arte! Ecco tutto quello che dovete sapere e conoscere.
Le origini dei timballo cambiano a seconda della regione e dunque della versione di cui stiamo parlando: alcuni provengono dalle corti, altre dalla tradizione rurale e contadina. C’è davvero l’imbarazzo della scelta e sicuramente troverete quello che incontra i vostri gusti particolari. La parola “timballo“, però, non è affatto italiana: il termine viene dall’arabo e indicava inizialmente uno strumento a percussione che pian piano nel tempo ha finito con l’indicare la forma del recipiente che si usa per dare la forma a “cupola” a questo piatto.
Tra i più famosi e amati c’è quello alla siciliana: l’ingrediente principale, qui, sono i maccheroni corti, una ricetta che ha subito tante variazioni nel tempo fino ad arrivare a quella che conosciamo oggi a base di anellini di pasta, ragù di carne, prosciutto, formaggio, sale e piselli. Simile è il vincisgrassi che si consuma principalmente nelle Marche: diffuso alla fine del Settecento, questa versione è a base di lasagne, carne a pezzetti, besciamella e diverse spezie.
Se preferite il riso alla pasta, provate il sartù di riso napoletano che si prepara con polpettine di carne, piselli e formaggio. Una versione più leggera della ricetta originale a base di fegatini ma altrettanto gustosa e deliziosa. Un po’ diversa la versione abruzzese che usa spinaci, uova sode, provola, polpettine di carne e delle crespelle come base di pasta. Ne esistono davvero tantissime versioni: quella sarda, per esempio, ha una sorta di guscio di pasta che nasconde gli ingredienti, cioè anguille, patate, pomdori secchi oppure vitello, carciofi e patate. Un po’ più audace quello ferrarese che vede all’interno carne di piccione, animelle, tartufi e prosciutto.
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