Sono trascorse tre settimane da quando la nuova normativa è entrata in vigore. Come è cambiata la vita degli italiani? Qualcosa non torna…
La crisi economica che incombe sull’Italia è un argomento di cui non si parla mai abbastanza. Il Governo in carica presieduto da Mario Draghi ha provato di correre ai ripari con diverse azioni per affrontare questo periodo che si sta abbattendo sulle tasche degli italiani come mai prima. La sensazione provata dai consumatori è quella di trovarsi in costante recessione accompagnata dall’impossibilità di intravederne la fine.
Il governo è intervenuto cercando di rendere l’Italia autonoma dal punto di vista energetico, l’aumento delle bollette è uno dei principali problemi che le famiglie si trovano ad affrontare; cercando dare degli aiuti attraverso dei bonus una tantum e, infine, con il tentativo mai abbastanza incalzante di fronteggiare l’evasione fiscale. In quest’ottica dal primo giorno di luglio è stato imposto un cambiamento radicale: il pos all’interno di ogni attività commerciale e l’impossibilità da parte dei commerciati di rifiutare i pagamenti elettronici.
Nuova normativa antievasione: pos obbligatorio ovunque
Dall’1 luglio nessuno può rifiutare un pagamento tramite carta, il pos così è diventato obbligatorio per tutti i commerciati, per i piccoli e per coloro che fanno parte di un sistema più grande come i supermercati. Come è cambiata la vita dei commercianti? E come quella dei consumatori senza i contanti?
La misura obbligatoria imposta dal governo ha come obiettivi quelli di fronteggiare l’evasione fiscale e di limitare il circolo di moneta stampata.
Il trauma maggiore è stato subito dai piccoli commercianti che si sono trovati ad affrontare delle spese in più (i dispositivi elettronici e le transazioni hanno un costo mensile) da aggiungere ai rincari che tutti stanno subendo. Inoltre, il commerciante meno esperto si è ritrovato a fare i conti con nuovi apparecchi elettronici non sempre facili da utilizzare, soprattutto per le persone più grandi.
I cittadini già muniti di carte bancomat, di credito o prepagate hanno diminuito la portata di contanti da portare in giro con loro, dicendo addio ai vecchi portamonete.
Coloro che hanno subito meno questa nuovo obbligo sono stati i supermercati; la grande distribuzione era già munita di dispositivi elettronici e pronti ad accogliere pagamenti di tutti tipi. Nei grandi supermercati appartenenti a catene locali o nazionali i pagamenti tramite carte erano già all’ordine del giorno.
Non è chiaro quanto il Governo intenda recuperare con questa manovra e quali sono i dati raccolti fino a questo momento. Per uno studio più approfondito è necessario attendere ancora qualche mese dall’entrata in vigore della norma.