Jannik Sinner, chiamato all’ultimo per sostituire l’infortunio Matteo Berrettini all’Atp Finals, ha vinto il primo incontro e affronta questa sera Medvedev.
Ancora protagonista Jannik Sinner. Il tennista, originario dell’Alta Pusteria in Alto Adige, è protagonista all’Atp Finals dopo esser stato chiamato per sostituire Matteo Berrettini. Il potenziale campione italiano sta continuando a sbalordire tutti mettendo in campo tutto il suo talento. Il potenziale è davvero enorme, ma all’inizio è stato anche un piccolo campione nello sci per poi scegliere successivamente uno sport completamente diverso.
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Tutto è iniziato a Bordighera con il maestro Riccardo Piatti fino a sbarcare nel mondo dei grandi andando a vincere la Next Gen Finals. Il suo corpo è molto esile e intende così lavorare proprio su quest’aspetto scegliendo così anche Technogym per quanto riguarda la preparazione.
Sinner, la chiave del successo
Il suo programma di allenamento è stato improntato sulla resistenza come ha svelato ai microfoni di Gqitalia: “È una questione di crescita. Se vai avanti in un torneo, diventa fisicamente dura. Nei Grand Slam giochi tre ore, se vinci devi essere pronto a farne altre tre il giorno successivo”. Poi ha aggiunto: “Devo migliorare la forza. Non sarò mai The Rock, rimarrò magro, l’obiettivo è diventare un po’ più muscoloso”.
Un cambiamento improvviso visto che si è appassionato di tennis soltanto più avanti: “Fino a tredici anni non sapevo niente. Ho recuperato, guardo le partite del passato con Piatti. Soprattutto Djokovic e Federer alla mia età, per capire a che punto sono io, dove migliorare”. In questi mesi ha lavorato anche sulla testa: “Piatti lo ha potenziato. In allenamento mi crea problemi e io devo trovare le soluzioni. Se sto giocando bene, mi dice: ‘Okay, ora giochi il set con un solo servizio e vediamo come ti tiri fuori di lì’. Si tratta di indirizzare lo stile di ragionamento. Il controllo delle emozioni è la mia natura”.