Acquistare i biscotti al supermercato implica una condizione imprescindibile: occorre prestare attenzione all’etichetta e agli ingredienti.
Tra le colazioni preferite dagli italiani non possiamo non citare il biscotto. Un alimento pratico, economico, veloce e soprattutto gustoso. Non tutti infatti di prima mattina hanno tempo e voglia di mettersi ai fornelli e preparare le colazioni consigliate dai nutrizionisti. Uova strapazzate, avocado toast oppure porridge sono tutte pietanze accessibili a coloro che – oggettivamente – non devono recarsi in ufficio alle 7 di mattina. Ed ecco dunque che si punta alla soluzione più adeguata alla quotidianità frenetica: un piccolo dolcetto da intingere nel caffè e da assaporare in pochi minuti.
Rimane tuttavia il fatto che, secondo i nutrizionisti, si tratta di una delle abitudini meno salutari che un essere umano possa assumere. I biscotti da supermercato sono notoriamente ricchi di zuccheri, additivi, grassi saturi e non contengono il giusto apporto di sali minerali e proteine utili al corretto funzionamento dell’organismo. Nell’ultimo decennio gli esperti hanno finito per demonizzare il prodotto, inserendolo nella lista nera degli innominabili. Ma il biscotto è davvero il male assoluto per il nostro corpo? Come sempre, la risposta si trova nel mezzo. In realtà, dipende dalla selezione praticata al supermercato.
I biscotti sono il male assoluto? La verità
I supermercati ormai offrono un’ampia gamma di prodotti, in modo da soddisfare le esigenze dei clienti più pignoli. Certo, è difficile acquistare un alimento non processato presso i grandi distributori, ma possiamo comunque prediligere quelli che vantano un’etichetta limitatamente spaventosa. È proprio qui che dobbiamo cominciare per analizzare l’eventuale salubrità di un alimento. La regola è sempre la medesima: meno ingredienti contiene, più si può considerare salutare.
In seconda battuta, sono da evitare i biscotti che contengono lo zucchero come primo ingrediente, in quanto significa che si trova in maggiore quantità rispetto alla farina, burro olio e simili. Prestare attenzione poi alla presenza di additivi – coloranti, conservanti, edulcoranti, stabilizzanti, esaltatori del gusto eccetera. Per quanto concerne i grassi saturi, questi ultimi non devono risultare troppo elevati nella tabella dei valori nutrizionali. Per esempio, le Gocciole Pavesi contengono 6,2g x 100g di grassi saturi, mentre i Pavesini 2,5g x 100g.
Da prediligere poi sono i biscotti realizzati con farine integrali oppure ai cereali, le quali presentano un indice glicemico più basso. Attenzione: in alcuni alimenti che vantano la dicitura “integrale”, viene utilizzata la farina ricostituita oppure una percentuale di farina raffinata. In tal caso è opportuno scegliere un altro prodotto. Infine, last but not least, controllare la dose giornaliera consigliata. Se sulla confezione è indicato di assumere massimo 3 o 4 biscotti, è doveroso non eccedere per non appesantire l’organismo.