È risaputo che il sale in eccesso abbia un effetto negativo sulla salute, ma quanto c’è di vero in questo? L’Istituto Superiore di Sanità ha dato una risposta.
Iodato, marino, rosa, fino, grosso… il sale esiste in tantissime forme ed è un ingrediente sempre più utilizzato soprattutto nella cucina occidentale e anche in Italia. È anche risaputo che un consumo eccessivo di questo alimento all’interno di un regime alimentare, può essere nocivo per la salute e per l’organismo. Ma è veramente così? E quanto sale andrebbe consumato per non incappare in problemi? Sulla questione ha dato la risposta definitiva l’Istituto Superiore della Sanità, che ha messo fine una volta per tutte alla diatriba sale sì – sale no.
In Italia le malattie croniche sono sempre più frequenti ed è stato provato che l’eccessivo consumo di sale può essere collegato all’insorgenza di disturbi, anche molto gravi. Per questo motivo è importante comprendere i fattori positivi e negativi che questo ingrediente così amato e utilizzato può portare. L’Istituo Superiore della Sanità ha detto la sua su questa questione e ha dato una risposta definitiva. Il sale, infatti, se consumato in modo eccessivo, può davvero portare all’insorgenza di tumori e malattie dell’apparato cardiovascolare.
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Questo, tuttavia, non significa che questo ingredienti va completamente eliminato dalla dieta e dal regime alimentare, ma la chiave è moderazione. E quanto ne andrebbe consumato al giorno? L’OMS ha parlato di massimo 5 grammi di sale, possibilmente iodato. Lo iodio è importante, per questo è fondamentale preferire quello iodato, per permettere il corretto funzionamento della tiroide. Lo iodio stimola il metabolismo, fornisce energia e fa bene soprattutto alle donne in gravidanza o in fase di allattamento.
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Ed è una legge del 2005 a favorire l’uso di quello iodato nelle rivendite per promuovere la diffusione a discapito di quello non iodato. L’OMS e l’Isituto Superiore di Sanità hanno quindi deliberato, in sostanza, che il sale va consumato, poco e iodato.
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