Napoli e Milano si sfidano a tavola: quale salame preferisci? Ma, soprattutto, sai qual è la differenza tra i due insaccati?
In Italia si mangia bene ovunque: ogni regione, ogni città, ogni paese ha i suoi piatti tipici, le sue “chicche” e le sue prelibatezze. E se c’è una cosa che più di ogni altra accomuna Nord e Sud è l’amore per la buona cucina. Spesso si tende a contrapporre due città che, nella mentalità comune, sono emblematiche, rispettivamente, del Nord e del Sud: Milano e Napoli.
Si pensa a Milano come una città fredda, grigia, fatta di nebbia, smog e grattacieli mentre Napoli, per contrapposizione, è una città che affaccia sul mare e dove regna sempre il sole. A Milano si corre, a Napoli si prende la vita con tranquillità. A Milano si mangia il risotto, a Napoli gli spaghetti.
Ma siamo proprio sicuri che sia così? Naturalmente si tratta solo di vecchi stereotipi ormai ampiamente superati anche perché un buon piatto di spaghetti non si disdegna neppure a Milano dove, tuttavia, la nebbia non si vede da anni. Del resto a Napoli si mangiano risotti eccellenti.
C’è una lotta che, però, da anni va avanti tra Milano e Napoli e no, non riguarda il calcio. La lotta è quella tra salame napoletano e salame milanese: ogni città pretende che il suo prodotto sia il più buono. Si tratta di due insaccati entrambi eccellenti ma non tutti conoscono le differenze tra l’uno e l’altro.
Cosa c’è di meglio per merenda di un bel panino con il salame? A meno che tu non sia vegetariano o vegano, naturalmente! Il panino con il salame, per molti di noi, è stata la classica merenda dopo la scuola. Ma quale salame? Quello napoletano o quello milanese?
Vai in panineria e ordini un panino con il salame…oppure vai dal salumiere e ordini un etto di questo insaccato e ti viene chiesto: “salame milanese o napoletano?” e tu resti lì imbambolato e non sai nemmeno qual è la differenza tra i due. Le differenze, in realtà, sono visibili già al primo sguardo.
Il salame napoletano, infatti, ha una forma cilindrica allungata e una superficie esterna di un colore rosso molto vivo, con pezzi bianchi di grasso ben visibili. Ha un sapore tendenzialmente dolce ma con spiccate note affumicate. E’ impiegato, soprattutto, per arricchire torte salate.
Il salame “Milano”, invece si presenta con fette più larghe e più sottili e ha una grana finissima. I pezzettini bianchi di grasso sono quasi invisibili e impercettibili al palato. Ha un gusto delicato ed è perfetto per farcire i panini e, in particolare, la classica “michetta”, vero e proprio simbolo del capoluogo lombardo.
Insomma, tranne che a chi ha optato per un’alimentazione vegana, possiamo dire che il salame – tanto quello milanese quanto quello napoletano – riscuote sempre un gran successo.
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