Vi sono delle ricette a cui non si può dire di no alla scarpetta. Cerchiamo di capire quali sono e da dove proviene la tradizione.
Iniziamo col dire che questa pratica è presente anche nel Galateo, quindi è possibile effettuarla anche nei ristoranti a 5 stelle. Si parla della scarpetta con il pane, che va ad eliminare il condimento all’interno dei piatti, per poi essere mangiato. La tradizione è antichissima e dura fino ad oggi. Infatti, è una gioia per le papille gustative avere l’incontro fra i vari tipi di sugo e le rosette, o gli sfilatini, o le baguette, etc., etc..
Questo metodo di degustazione ha origini tutte italiane, anche se poi si è un po’ perso nel tempo. Il termine “scarpetta” deriva dalla similitudine del pezzo di pane con le scarpe. Queste ultime raccolgono tutto quando si cammina, proprio come fa il pane quando passa sopra il piatto.
Vi è anche una diceria più grezza, che prelude l’idea di una persona povera che indossa scarpe leggere, quindi effettua il gesto sul piatto solo perché molto affamata. Errore grossolano, però, perché, come detto in precedenza, la pratica è approvata anche dal galateo. Ovviamente, va effettuata con garbo e senza essere troppo rozzi a tavola, specie se ci si trova con particolari commensali e all’interno di un ristorante a 4 o più stelle.
Secondo gli chef, specie alcuni che si sono manifestati, come Marchesi, Vissani e Santini, questo è il miglior modo di fare contento chi ha cucinato. In tal senso, si capisce che il commensale ha gradito il piatto servito, dato che non ne ha lasciata neanche una goccia di condimento all’interno. Vi sono, però, delle pietanze migliori per effettuare la scarpetta, visto che sono le più gustose.
Partendo dall’idea che questa è una pratica effettuata, specialmente, nel centro Italia, soprattutto su Roma e poi, molto probabilmente, anche su Napoli, vi sono dei condimenti tradizionali più portati alla scarpetta. Ovviamente, vi è bisogno di avere tanta salsa all’interno del piatto, così da poterla effettuare nel migliore dei modi.
Per prima vi è da elencare l’Amatriciana di Roma, dato che è ricca di sapori e, spesso, non si attacca tutta alla pasta. Anche il sugo della coda alla vaccinara non ha tanti eguali. Per non parlare del ragù che, se bianco o con pomodoro, riesce a soddisfare ogni persona. Insomma, c’è da prediligere ogni tipo di condimento, anche un semplice sale e olio, anche se sono graditi quelli con maggior salsa.
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