Un colpo al cuore con la chiusura forzata di una delle trattorie più storiche dell’intera Roma: “Qui nun se more mai” chiude, ecco il motivo
La serranda è stata chiusa per sempre dopo tantissimi anni di lavoro: la storica trattoria romana “Qui nun se more mai” ha dato da mangiare per l’ultima volta prima della chiusura totale.
Ha fatto la storia di Roma grazie anche alle dedica di scrittori ed artisti che l’hanno sempre visitata: la trattoria “Qui nun se more mai” è stata per tanti anni molto frequentata con ben 40 anni di attività no stop. Ora è arrivata la chiusura totale con i due proprietari storici, Alba e Alessandro, che hanno speso ogni goccia di sudore dopo che sono sposati da ben 58 anni.
Così hanno rivelato il loro passato come riportato dall’edizione odierna de “Il Messaggero”: “Qui c’è stata sempre una famiglia allargata: vogliamo bene a tutti. Siamo moglie, marito e due ragazzi che sono cresciuti qua dentro: una vita insieme da sempre”. Hanno mangiato qui attori celebri come Fellini, Scamarcio, Pannofino e Christian De Sica che amava particolarmente le fettuccine. Nell’epoca d’oro della Lazio di Cragnotti, tanti calciatori, come Mancini, Veron e tanti altri frequentavano il locale ogni settimana. Il nome del ristorante è sempre stato questo anche quando hanno rilevato l’attività negli anni Ottanta: il 30 settembre, come svelato dal figlio della coppia, Erminio, dovranno restituire le chiavi del locale.
L’avviso è arrivato anche dalla pagina ufficiale Facebook: “Cari amici, Qui nun se more mai il 30 settembre chiude. Abbiamo cercato in tutti i modi di proseguire l’attività ma non ci hanno permesso di farlo, Speriamo che questo non sia un addio, ma solo un arrivederci. Desiderando salutarvi e ringraziarvi per averci apprezzato e sostenuto negli anni, vi aspettiamo per l’ultima volta. Mangiamo e beviamo fino ad esaurimento scorte”.
La stessa famiglia ha dovuto abbassare le serrande per un motivo ben preciso: “Ci sono tutti i nostri sacrifici ed è una bella batosta. Non c’è altro da dire”. Poi è tornato a parlare anche del passato il figlio di Alessandro e Alba, Erminio, che ha gestito il locale: “Curzio Malaparte le ha dedicato due sonetti e Christian De Sica viene sempre, gli piacciono le fettuccine fatte in casa”.
Successivamente il racconto è proseguito svelando curiosità importanti della storia di questo locale: “Una volta qui c’era la posta dei cavalli che arrivavano a Roma, con cibo e bevande e si fermavano qua a pagare il dazio, stiamo parlando del 1800.Vivo qui dentro da quando ero piccolo e ora vendono tutto lo stabile. Ho sempre pagato tutto, ma m’hanno voluto cacciare via, non so nemmeno il motivo”.
Così è arrivato anche un messaggio commovente dell’assessore delle Attività produttive, Monica Lucarelli, che ha pubblicato un messaggio emozionante sul suo profilo Facebook: “Sposati da 58 anni, mano nella mano lavorando fianco a fianco in questa splendida trattoria romana. Esperienza, passione, amore per il proprio lavoro, fantastici ravioli fatti con queste mani”. Così nei giorni scorsi sono avvenute le ultime cene con i piatti della tradizione romana prima di abbassare per sempre le serrande.
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