Una scoperta incredibile per lo chef siciliano Giuseppe Oriti, che ha ottenuto un grandissimo riconoscimento per la porchetta
Un prestigioso premio per lo chef per la porchetta più buona d’Italia: il riconoscimento del New York Times.
Da tanti anni è un punto di riferimento per quanto riguarda la porchetta. Così lo chef siciliano Giuseppe Oriti ha ottenuto un grandissimo riconoscimento dal New York Times con la porchetta più buona d’Italia. Il proprietario della trattoria il Vecchio Carro è stato così inserito nei migliori cinque per le eccellenze gastronomiche a livello mondiale.
Per lui non è il primo premio per la porchetta di suino nero dei Nebrodi prodotta da Oriti visto che è stata inserita nella sesta guida Top Italian Food di Gambero Rosso.
Così lo stesso chef ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Reporter Gourmet parlando anche del passato: “Mio padre Benedetto e mio nonno Cirino allevavano tutti gli animali. Nel 1998, all’età di 19 anni così io ho deciso di aprire l’agriturismo Il Vecchio Carro a Caronia, in provincia di Messina, proponendo fin da subito ai miei clienti carni di qualità”. Poi ha aggiunto: “Ciò mi ha spinto a creare la filiera del maialino nero di queste zone, seguendo tutte le fasi produttive, dall’allevamento alla preparazione”.
La preparazione per la porchetta è molto lunga a partire dalla disossatura. Successivamente la carne viene fatta insaporire con spezie raccolte nell’azienda come rosmarino, finocchietto selvatico, cannella, timo, salvia. Ancora c’è bisogno di essere marinata e massaggiata con sale marino rigorosamente siciliano il tempo necessario a farle assorbire i liquidi. Così arriva in cucina per essere infornata per 12 ore a bassa temperatura, circa a 72°. Infine, viene confezionata sottovuoto per circa tre mesi: il prodotto è pronto per essere gustato con l’azienda di Oriti che è stata protagnista anche a fiere ed eventi gastronomici per il classico panino da street food.
Ai microfoni di cronachedigusto ha rivelato anche il suo obiettivo per i prossimi mesi per sogni a non finire: “Nei nostri piani c’è quello di trasformare il Vecchio Carro in qualcosa di diverso, con 12 camere, una piscina e una Spa. Non possiamo iniziare i lavori se non vediamo il tramonto della pandemia. Noi siamo pronti, vogliamo fare tanto ancora”. Un successo dopo l’altro per essere protagonista nel mondo della ristorazione italiana ed internazionale.