Quando abbiamo esagerato col piccante non è necessario buttare via tutto il piatto. Ci sono ottime soluzioni per recuperarlo.
Le buone intenzioni, anche in cucina, non sempre corrispondono a un buon esito finale. Mai come nella preparazione di un piatto piccante il rischio di esagerare è dietro l’angolo. Il prodotto finale, in casi come questi, è una pietanza decisamente immangiabile. La mesta alternativa allora può sembrare una sola: la spazzatura.
L’alternativa però non è mai un destino inoppugnabile. Possiamo sempre rimediare, anche quando abbiamo esagerato con le proporzioni e il piatto che doveva essere speziato e piccante rischia di rivelarsi incendiario per il nostro palato. E c’è più di un modo per farlo, a ben vedere.
Meglio allora mantenere la calma senza lasciarsi prendere dalla foga. Non buttiamo subito via il piccantissimo piatto che abbiamo confezionato. Ci sono diversi modi per recuperarlo e evitare gli sprechi di cibo (ogni anno gli sprechi alimentari nelle nostre case valgono quasi mezzo punto del PIL nazionale).
Come recuperare un piatto troppo piccante
Bisogna sapere che il grado di piccantezza di un peperoncino dipende dalla concentrazione di capsaicina, molecola alcaloide non solubile in acqua – inutile perciò bere acqua per allontanare la sensazione di bruciore – ma che invece si scioglie con facilità in olio e burro. Per mitigare l’esagerata piccantezza dovremo allora scegliere alimenti in grado di smorzarla senza però andare a coprire gli altri sapori.
Ottimi da questo punto di vista sono ingredienti i come tuberi. Patate o carote ad esempio – meglio bollite o tagliate in maniera grossolana – agiranno come una sorta di “spugna” e andranno ad assorbire la capsaicina. Un effetto simile lo produrranno i cereali (pasta, riso, pane). Può aiutarci anche aggiungere note acide – se il piatto lo consente – facendo ricorso al succo di limone, arancia o lime.
Efficace anche l’aceto – meglio se usato per piatti a base di carne rossa e senza salsa di pomodoro – da aggiungere poco alla volta per darci modo di assaggiare l’effetto e non rovinare l’esito finale. La buona percentuale di grassi del latte e dei suoi derivati è in grado di sciogliere la capsaicina. In più contengono una proteina come la caseina, capace di proteggere i nostri recettori dalla sensazione di bruciore,
Spazio dunque a latte, panna, yogurt, burro e formaggio per recuperare un piatto piccante. Stesso discorso per la frutta a guscio (meglio nota come frutta secca). Noci, mandorle, nocciole, pinoli, pistacchi. Ma anche anacardi e arachidi possono contrastare l’effetto della capsaicina. Infine, con un po’ di attenzione possiamo arruolare zucchero o miele alla nostra causa.
La loro composizione chimica permette alle loro molecole di legarsi alla capsaicina, riducendone gli effetti. Meglio però aggiungere prima una piccola quantità di zucchero o di miele e procedere per tentativi. Per le salse e i sughi andrà bene lo zucchero semolato. Invece il miele sarà particolarmente adatto con la carne o le verdure.