Un’invasione inaspettate di pecore a Parigi, ma cos’è successo improvvisamente nella capitale francese a due passi dagli Champs Élysée?
Un nuovo progetto internazionale al centro di Parigi con l’invasione dei greggi di pecore: ecco tutta la verità.
A Parigi nei giorni scorsi è andata in scena non solo la settimana della moda, ma anche numerosi greggi in giro per la capitale francese. Un progetto che riguarda da vicino la transumanza con i partner del Programma delle Terre Rurali d’Europa e del progetto “Parcovie 2030”, per quanto riguarda il Salone Internazionale dell’Agricoltura.
Le pecore hanno invaso le strade del centro della capitale francese, proprio nei pressi degli Champs Élysée. Nei giorni scorsi anche l’influencer, Chiara Ferragni, ha postato dei filmati stupita di tutto ciò che stava accadendo: lei si trovava proprio a Parigi per la settimana della moda con il marito Fedez e i figli.
Parigi, la prima edizione della transumanza
Un’iniziativa che ha visto tanti Paesi partecipanti con nuovi accordi per quanto riguarda la candidatura all’UNESCO: inoltre, c’è stato l’ingresso di nuovi Paesi paesi Albania, Andorra, Croazia, Francia, Lussemburgo, Romania e Spagna. Successivamente ci saranno anche Germania, India, Marocco, Mongolia, Senegal per organizzare l’Anno Mondiale dei Pascoli e dei Pastori per il 2026. Inoltre, è stato stilato il programma per la cooperazione europea nel progetto Parcovie 2030 con la riunione tecnica operativa coordinata da CRAMM-Geaco Italia, Francia e Spagna.
Sono stati presenti anche gli ambasciatori dell’UNESCO che hanno partecipato così alla prima edizione parigina della transumanza con 2022 pecore bernaise e carri di bovini autoctoni provenienti dal Bearn (Pirenei), territorio partner del Progetto Parcovie 2030. Per la prima volta c’è stata a Parigi, ma è solito vederli per le strade di Madrid per conoscere così da vicino il valore della Transumanza, che è sempre visto come un fattore di conservazione della Biodiversità con di razze autoctone. Erano così presenti all’evento tante regioni italiane come rappresentanza di un movimento sempre fondamentale per il mondo dell’allevamento. Un evento fondamentale visto che è stata inserita nel 2019 dall’Unesco nella Lista del Patrimonio culturale immateriale, riconoscendo così il valore della pratica sulla base di una candidatura transnazionale presentata da Italia, Austria e Grecia.