In tanti passano per Firenze e vogliono assaggiare la tradizionale pappa al pomodoro del luogo. Ma vediamo dove si cucina meglio.
Le zuppe esistenti al mondo sono di ogni tipo. Di solito sono tradizionali, ma possono essere anche rivisitate. Fra le migliori c’è la pappa al pomodoro, famosa in Toscana, specie a Firenze. Questi tipi di piatti, di solito, sono molto ricchi di tanti ingredienti, che li rendono adatti a una dieta ricca di valori nutrizionali. Per la sua bontà gli è anche stata dedicata una canzone da parte di Rita Pavone, divenuta di grande successo.
Stiamo parlando di una semplicissima ricetta a base di pomodoro e pane toscano. Ovviamente, viene speziata in vari modi, passando dall’aglio in soffritto, fino ad utilizzare il basilico e il pepe nero. Pare molto facile da preparare, ma soltanto con le giuste dosi di prodotti riesce a donare al palato quel giusto mix di sapori ricchi di gusto. Di solito, per una porzione da 4 persone, ci vogliono 15 minuti di preparazione e 40 di cottura.
Si può preparare a casa, ma se ci si trova dalle parti della Toscana, specie a Firenze, è possibile mangiarla in più locali. Ognuno di essi la cucina con la sua tipicità, rendendo il piatto unico in ogni zona in cui si assaggi. Ovviamente, ci sono luoghi migliori e più famosi di altri per poterla degustare al meglio e noi li abbiamo cercati per renderteli facilmente raggiungibili, conoscendone le tipicità.
I migiori ristoranti a Firenze per poter mangiare la pappa al pomodoro
Per partire, iniziamo dal luogo in cui si può mangiare quella tradizionale doc: da Coco Lezzone. Si trova vicino a via De’ Tornabuoni e metti a disposizione dei clienti tutta la sua pazienza, dato che viene cotto il tutto con molta lentezza. Poi, vi è quella preparata come a casa dalla nonna, che si può trovare da Ginone a Santo Spirito.
Per quella come la fa tipicamente la nonna c’ la Trattoria Da Burde, a Firenze nord. Vi è anche chi la presenta in un tris, da Zà Zà, in piazza del Mercato Centrale.
Addirittura ci sta chi la mette nei ravioki, come fa Benedicta, a Piazza Santa Maria Novella. Per poi arrivare a quella di pesce, a La cucina di Pescepane, a Sant’Ambrogio. Per poi finire a quella nell’arancino, rintracciabile, specialmente, da Calistro, sul Lungarno Cellini.