Conosciamo tutte le curiosità della pancetta, tesa o arrotolata: ecco cosa cambia e quali sono gli aspetti che si differenziano
Alla scoperta delle curiosità sulla pancetta: esiste quella tesa o arrotolata. Quali sono le differenze principali? Scopriamole insieme…
Partiamo da conoscere cos’è la pancetta in primis: viene ricavata dal ventre del suino e può essere tesa o arrotolata. Quella tesa parte da fettine rettangolari con una stagionatura breve fino a tre mesi ed è usata come involtino di carne o taglieri di formaggi.
Invece, quella arrotolata, sia con cotenna che senza, è un salume la cui stagionatura è più lunga (fino a 6 mesi) ed è arrotolata su se stesso: viene utilizzata per panini e altri prodotti da forno o per l’arrosto. Molto usata nelle case degli italiani e viene inserita in soffritti agli antipasti: inoltre, dà sapore a zuppe e minestroni.
Pancetta tesa o arrotolata, tutte le curiosità
La pancetta tesa viene chiamata ‘steccata’ perché è stata pressata tra due stecche di legno. Solitamente ha una forma rettangolare con strati di grasso, donandole un sapore pieno e dolce. Viene così chiamata perché è tesa, mentre la stagionatura può variare dai 30 ai 90 giorni, può essere cotta a vapore e affumicata, prendendo così il nome del bacon.
Viene così ricavata dalla parte magra del ventre del maiale, tagliata a blocchi rettangolari con l’aggiunta di pepe, peperoncino, aglio, semi di finocchio, chiodi di garofano o spezie. Di solito si può mangiare da sola oppure insieme a verdure, come asparagi o taglieri di formaggi e miele: inoltre, è usata anche per spiedini e involtini di carne. Da conservare in un luogo fresco e asciutto venendo consumata per sei mesi.
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Quella arrotolata è molto diffuso in Italia con una stagionatura che varia da 3 ai 6 mesi. Si inizia salando e aromatizzando la pancetta del maiale con spezie, senza eliminare la cotenna, e viene arrotolata su se stessa. Di solito è tagliata a fette per mangiarla con un panino o con focacce e piadine: inoltre, è usata anche come arrosto inserendola anche in piatti di pesce come gamberoni o cosce di pollo.
Senza cotenna risulta così più morbida ed è facile tagliarla con l’affettatrice. I migliori tipi, con denominazione DOP sono quella originaria di Piacenza, con chiodi di garofano, o quella calabrese, con peperoncino. Va conservata ad una temperatura non superiore ai 7°C in un panno umido fino a 6 mesi.