L’olio in cucina è fondamentale, non tutti conoscono un vantaggio di cui è possibile usufruire in ogni supermercato, ecco di cosa si tratta.
La scelta di ingredienti di qualità rappresenta un passo importante, non solo per realizzare piatti che possano essere gustosi, ma anche per garantire benessere al nostro organismo. È proprio per questo che non si dovrebbe mai dimenticare quanto sia importante l’olio in cucina, utile non solo come condimento per rendere un pasto più appetitoso, ma anche fondamentale per la sua funzione antiossidante, grazie ai tanti polifenoli che sono contenuti e alla vitamina E. Non solo, è anche in grado di contrastare la formazione dei radicali liberi, causa dell’invecchiamento cellulare.
Tutti, soprattutto per praticità, lo acquistano al supermercato quando fanno il resto della spesa, pur essendo costoso non si dovrebbe mai puntare su quello più economico. Spesso, infatti, le differenze di prezzo influiscono anche sulla bontà di quello che finisce a tavola, concetto valido un po’ per tutto. Non tuti sanno però di poter usufruire anche di un’opportunità interessante proprio nel punto vendita a cui ci si rivolge, che potrà essere provvidenziale per molti.
Hai acquistato l’olio da cucina? Ecco cosa puoi fare al supermercato
Prestare attenzione ai prodotti che si usano è certamente importante, non solo quando si preparano dei piatti ma anche per lo smaltimento, aspetto che non può essere trascurato. Questo vale a prescindere, a maggior ragione per l’olio da cucina che, una volta esausto, deve essere gestito in un modo ben preciso. Quando si fa questo è fondamentale cercare di non danneggiare l’ambiente. È infatti considerato un RUP, ovvero un rifiuto urbano pericoloso, non si può quindi agire a caso.
Comportarsi alla leggera può generare danni non da poco, che è bene non sottovalutare. Nel momento in cui viene unito con l’acqua, l’olio da cucina forma una pellicola alta dai 3 ai 5 cm, questo non dovrebbe mai essere gettato nel lavandino, anche se di primo acchito può sembrare spontaneo. Questo è infatti nocivo per la salute di pesci e alghe, può anche raggiungere le falde acquifere, potrebbe contaminare l’acqua e ostruire le reti idriche, oltre causare problemi non da poco ai depuratori per chi ne ha uno.
È quindi indispensabile raccogliere quanto rimasto, compreso quello che era presente nelle scatolette di tonno, per poi portarlo in uno dei centri disponibili sul territorio adatti allo smaltimento. Le scelte da fare possono essere due: ci si può rivolgere alle isole ecologiche o sfruttare i punti adibiti per il ritiro che è possibile trovare presso i distributori di benzina o nella maggior parte dei supermercati.
Un’azione simile permetterò di riutilizzare il liquido per altri scopi. È possibile, ad esempio, trasformarlo in eco-combustibile con un impatto meno inquinante del comune petrolio, da usare per stufe e caminetti. In alternativa, c’è chi potrebbe darlo agli animali da fattoria come mangime o in ambito edilizio, c’è chi invece riesce a considerarlo un ingrediente utile per creme o saponette.
Si riesce così a raggiungere un duplice obiettivo: ridurre le emissioni di CO2 e risparmiare sul consumo d’acqua necessario per lo smaltimento e la produzione di una nuova materia prima.