Ognuno di noi può contribuire a proteggere il pianeta riducendo l’inquinamento che produciamo con piccoli gesti. Prestare attenzione a ciò che gettiamo e dove è uno step fondamentale.
L’inquinamento ambientale è un problema che si fa ogni giorno più serio e che, sebbene per molti possa sembrare una questione “lontana” dal nostro quotidiano, finisce con l’intaccare la vita di tutti noi. L’aria che respiriamo è contaminata e le conseguenze sulla nostra salute, come su quella del pianeta Terra, possono essere disastrose – con l’insorgenza di patologie gravi. Tutti noi, però, nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per tutelare l’ambiente che ci circonda. Le nostre abitudini, infatti, giocano un ruolo molto importante.
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Negli ultimi anni, gli avvisi da parte degli esperti e dei studiosi delle diverse parti del mondo si sono fatti sempre più insistenti. Quella che stiamo vivendo è una situazione di vera e propria crisi, alla quale gli Stati dovrebbero rispondere con politiche decise e volte a ridurre drasticamente l’inquinamento prodotto dalle attività antropiche. Nel corso del tempo, l’attenzione della popolazione verso il tema è cresciuta e sono in molti a domandarsi, oggi, quali azioni adottare per poter contribuire alla causa.
Prediligere i mezzi pubblici, o meglio ancora spostarsi a piedi, anziché in auto può essere un esempio. Prestare attenzione a ciò che consumiamo, mangiando meno carne e pesce, è un altro suggerimento per ridurre il proprio impatto ambientale. Ma anche evitare di sprecare energia elettrica e acqua. Smaltire i rifiuti in modo corretto, proseguendo, è uno step che non andrebbe sottovalutato: molto spesso, infatti, commettiamo errori che rischiano di vanificare qualsiasi sforzo.
Questo errore diffuso è solamente causa di inquinamento: ecco come rimediare
Sono diversi gli sbagli che potremmo fare quando si parla di raccolta differenziata. Informarsi adeguatamente al riguardo, dunque, è fondamentale. Tra gli errori più comuni, e che producono maggiori danni, è sicuramente da segnalare l’abitudine di buttare gli oli vegetali esausti nella raccolta dell’umido. Questi, infatti, non sono assolutamente rifiuti organici, come non sono biodegradabili.
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Dopo averli utilizzati per cucinare i nostri piatti, si trasformano in inquinanti pericolosi per l’ambiente che rischiano solo di danneggiare il sottosuolo, l’acqua, la flora e la fauna. Buttarli nell’umido, o peggio ancora versarli in giardino, è un gravissimo errore. Come fare, dunque, quando si intende liberarsi degli oli vegetali esausti?
La cosa migliore, altamente consigliata, è raccoglierli in un apposito contenitore in plastica, come una tanica, per poi portarli presso i centri di raccolta che si occupano del loro riciclo. Online è possibile trovare una mappa che indica quali sono i punti presenti sul territorio (ossia le cosiddette Ecotappe), così da rendere il tutto più semplice.