Vi siete mai chiesti che fine fa il cibo avanzato? Andare a cena fuori piace a tutti, ancora di più dopo le restrizioni a cui i cittadini sono stati sottoposti negli anni precedenti.
Una nuova tendenza vede la cucina sempre più green, attenta a ciò che si consuma e a quanto si consuma. I cuochi e gli chef tendano sempre a sprecare il meno possibile cercando di sfruttare al massimo tutte le parti dei prodotti che utilizzano. Così delle verdure vengono presentate le foglie, le bucce e il gambo. Lo stesso accade anche con le proteine e, ciò che prima veniva considerato uno scarto, ora viene sfruttato per creare dei fondi o delle salse.
Quindi in linea generale l’approccio di chi sta ai fornelli tende a minimizzare gli sprechi. Cosa succede se resta del cibo nei piatti già serviti? Anche in questo caso ci sono stati dei cambiamenti considerevoli, ecco quali.
Cosa succede al cibo avanzato quando andate al ristorante? Quando un cliente lascia del cibo nel piatto, il ristoratore o chi per lui si dovrebbe preoccupare del motivo. Il passo successivo è quello di proporre al cliente la doggy bag ovvero di confezionare il cibo avanzato per poterlo portare a casa, per il padrone o per il cane. Una schiscetta che permette di consumare la portata del ristorante anche a casa evitando che il cibo venga buttato nella spazzatura.
La clientela sembra essere ancora restia a richiedere questo tipo di trattamento provando imbarazzo davanti agli altri nell’uscire con il cibo in più.
Un altro modo per evitare che il cibo venga sprecato è quello di creare delle porzioni da dare in beneficenza alla fine del turno affidando a delle associazioni di volontariato il compito di suddividerle. Questo atteggiamento è molto comune tra coloro che gestiscono i catering per i grandi eventi.
Una cosa da evitare sicuramente è quello di riutilizzare il cibo rimasto nei piatti per altre preparazioni, una cosa che mai nessun cliente vorrebbe trovare nel proprio piatto.
Quando si parla di sprechi in cucina non si è mai troppo attenti, ma una cosa va evidenziata: una bravo ristoratore e un bravo chef sono in grado di prevenire o minimizzare lo spreco. Questo obiettivo può essere raggiunto tramite l’osservazione della clientela, la conoscenza delle materie utilizzate e il dosaggio delle porzioni. Piatti abbondanti stracolmi di cibo non è sempre sinonimo di qualità.
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