Ci sono poi coloro che quando preparano qualcosa, cercano di abbondare con le porzioni, in modo da poter conservarle per la cena o anche per il giorno dopo. C’è addirittura chi prepara tutto nel giorno libero e pone le pietanze in appositi sacchetti riposti poi nel congelatore, da usare all’occorrenza. Tra gli alimenti più consumati c’è sicuramente il riso, ma anche in questo caso molti continuano a praticare un metodo che in realtà è davvero rischioso per la salute.
Non fare questo con il riso: questo metodo comporta un rischio, ecco il motivo
È buona pratica per tutti quando il cibo avanza e per evitare giustamente di buttarlo, di usarlo nuovamente a cena o di congelarlo per poi mangiarlo quando serve. Solitamente se si tratta di un piatto di pasta o di un secondo, tutti tendono prima a riscaldarlo, e questo succede anche per il riso. Infatti, mangiarlo riscaldato è una pratica comune in molte case ma non tutti sanno che questa è molto rischiosa per la salute.
Il riso crudo può contenere spore di Bacillus cereus, un batterio che può causare intossicazioni alimentari. Queste sono abbastanza resistenti e a quanto pare possono resistere al processo di cottura. Ecco perché una volta che viene cotto e lasciato a temperatura ambiente, per poi essere utilizzato qualche ora dopo, le spore possono svilupparsi e moltiplicarsi, e possono produrre delle tossine che il riscaldamento non è in grado di distruggere.
È comunque possibile conservare il riso dopo la cottura, seguendo alcuni accorgimenti. Dopo averlo fatto bollire, deve infatti essere raffreddato velocemente, poggiandolo su una superfice pulita a strati sottili. Dopo che si è raffreddato, deve essere conservato in un contenitore ermetico e poi messo in frigo, fino a quando non si vuole consumarlo. È importante ricordare di usarlo entro uno o due giorni. Inoltre, per riscaldare il riso correttamente, bisogna assicurarsi che avvenga in modo uniforme ed è necessario riscaldare solo la quantità che si vuole mangiare.