Un grande chef ci ha purtroppo lasciati oggi 26 febbraio: il mondo della ristorazione è rimasto sotto shock e in lutto.
Il mondo della ristorazione si è svegliato con una brutta notizia, che ha lasciato una grande crepa e un vuoto nel cuore di tutti quanti. Tutti piangono la morte di un grandissimo chef e pioniere che ci ha purtroppo lasciati dopo mesi di malattia, lunghi e difficili. Tanti gli omaggi da parte di diversi esponenti del mondo della ristorazione e non solo, che hanno voluto esprimere un pensiero o ricordare questo grande uomo.
Si tratta di Fabio Picchi, un grande chef e un grande toscano che verrà ricordato da tutti per il suo talento e la sua visione.La comunità fiorentina si è svegliata sotto shock per la morte di questo grande cuoco. Aveva aperto più di vent’anni fa un ristorante storico di Firenze, punto di riferimento per tutti i cittadini e non solo.
Fabio Picchi è stato un grande chef, che nel 1979 ha aperto uno storico ristorante nel cuore del capoluogo toscano, il “Cibrero“, che nel corso degli anni è diventato un vero e proprio punto di riferimento per i fiorentini, e un vero tempo della cucina toscana. Nel corso degli anni, poi, al ristorante si sono affiancati altri locali come il “Caffè Cibrero” e il Teatro del Sale, che Fabio aveva fondato con sua moglie Maria Cassi, attrice.
Fabio non era soltanto un grande ristoratore e chef, ma era anche scrittore e personaggio televisivo. Aveva lasciato da qualche anno l’attività nelle mnai di suo figlio Giulio Picchi, dopo che si era ammalato e combatteva contro una mattia che lentamento lo ha portato alla morte, la cui notizia è arrivata oggi 26 febbraio.
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“Ho appreso la notizia della scomparsa di Fabio Picchi con dolore immenso” – ha commentato Dario Nardella per ricordare Fabio Picci- “alla fine di una giornata molto intensa nella quale abbiamo parlato di tanti argomenti che certamente Fabio avrebbe riconosciuto e apprezzato. La sua morte ci lascia tutti sbigottiti, profondamente rattristati. Per me Fabio è stato un punto di riferimento nella comunità fiorentina e un amico vero. Il suo estro, la sua passione per la vita e per il suo lavoro, la sensibilità verso i temi dell’ambiente, dell’inclusione sociale facevano di Fabio una persona vera, animata dal desiderio di partecipare alla comunità fiorentina.”
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