Nel corso degli anni il “Signore degli Anelli”, Jury Chechi, è stato un simbolo per le future generazioni: tutte le curiosità sull’alimentazione
Una vittoria indimenticabile, un bronzo che è impresso fisso nella storia. Il 22 agosto 2004 alle Olimpiadi di Atene, Jury Chechi, ha conquistato un bronzo dopo una carriera ricca di successi, poi l’addio definitivo a causa della rottura del tendine del bicipite brachiale. Poi ha svelato: “È stato difficile ripartire, ma non bisogna fermarsi”. Così lo stesso atleta ha ripercorso la sua carriera nel dettaglio: “Mio padre mi fece innamorare del ciclismo. Sono cresciuto con i racconti delle imprese di Fausto Coppi, una leggenda”. Poi ha aggiunto: “Incontrai la ginnastica. Avevo sei anni e accompagnai mamma a prendere mia sorella in palestra dopo l’allenamento. Entrai e fu un lampo, dissi ‘Voglio provare anch’io’. Il giorno dopo tornai lì, me ne innamorai sempre di più”.
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Prima l’oro ai Giochi di Atlanta, infine il bronzo alle Olimpiadi di Atene: “Due momenti bellissimi, ma diversi. Ad Atlanta ero un atleta perfetto, costruito per vincere e costretto a farlo per dimostrare di essere il migliore. Ad Atene dovevo far capire a me stesso di essere ancora in grado di fare qualcosa di importante. Lì venne fuori l’uomo che aveva deciso di rimettersi in gioco nel momento più difficile, quel podio ha un valore immenso”. Nel corso della sua carriera ha subito anche gravi infortuni e così ha dato il suo consiglio: “Bisogna tenere duro e andare avanti . A volte può far parte del percorso, ma deve esserci sempre la consapevolezza di poterne uscire. In alcuni casi può essere un’occasione, può dare tempo per pensare e aiutare a cambiare le cose”.
Al momento lo stesso Jury Chechi ha rivelato di allenarsi ancora, ma ovviamente non come prima: “Poco purtroppo, 3-4 volte a settimana cercando di alternare il lavoro a corpo libero a quello aerobico , andando in bici. C’è un minimo di continuità, anche se vorrei fare di più”.
Ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” lo stesso Chechi ha rivelato di avere un’Academy per istruttori di Calisthenics: “Bisogna farla bene e così diventa una delle migliori attività sportive per chiunque. È una disciplina divertente, che permette di migliorare le proprie capacità motorie e l’apparato muscolo-scheletrico”.
Infine, ha rivelato anche la sua alimentazione: “Mangio in modo equilibrato e sto attento . Faccio una colazione corposa, con una buona base proteica e un pranzo semplice con pasta integrale condita in modo leggero. Di sera fibre e proteine, senza dimenticare frutta e verdura. È ovvio però che non c’è più la cura ossessiva di qualche anno fa. Ogni tanto mi concedo il sushi, qualche dolce e il venerdì sera c’è sempre spazio per una pizza. Vorrei dirle il nome ma…”.
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