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Masterchef

Il critico mascherato più temuto dagli chef arriva a Masterchef, tutti tremano

Il critico mascherato approda negli studi di Masterchef. Si tratta di uno dei “giudici” più temuti del panorama gastronomico e nessuno conosce il suo aspetto.

Un uomo mascherato e irriconoscibile, l’uomo nero si aggira tra i locali e i ristoranti milanesi, e non solo, per giudicare servizio e pietanze. È uno dei critici gastronomici più temuti da chi lavora nel settore e il suo aspetto ignoto mette ancora più paura.

C’è una sola figura professionale che è in grado di mettere in soggezione uno chef, quella del critico culinario. Molto di loro sono noti perché autori di libri e produttori di articoli per le maggiori testate di settore, altri preferiscono mantenere un profilo basso, ma tra tutti spicca un critico e autore che del suo aspetto non noto ha fatto un vero e proprio marchio. Di chi stiamo parlando?

Il critico mascherato

Il critico mascherato più temuto dagli chef è arrivato anche nella cucina di Masterchef Italia. Bruno Barbieri ispirato dalla sua scelta di andare in giro con il volto coperto ha proposto ai colleghi giudici di imitarlo per l’ultima puntata, come se potrebbe avere senso. Le loro sagome sono riconoscibili tra altre cento.

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Ma cosa si sa dell’uomo nero della cucina italiana? Si chiama Valerio Massimo Visintin, figlio d’arte, decise di seguire le orme del padre dopo la sua morte e già in età adulta. A spingerlo su tale strada sarebbe stata la madre.
La sua decisione di indossare una maschera sotto a degli occhiali da sole per rendersi irriconoscibile sarebbe dettata dalla volontà di vivere un’esperienza vera all’interno di un ristorante, il travestimento gli permette di essere più imparziale e di godersi l’esperienza concentrandosi su ciò che vive.

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Una “maschera” che è diventata un vero e proprio marchio distintivo che lo contraddistingue da chiunque altro più di qualsiasi firma temuta. Chissà cosa ne pensano i ristoratori di questa scelta e come si approcciano a un critico così. Riescono a mantenere un atteggiamento più calmo e distaccato o si lasciano prendere dall’emozioni consapevoli che sotto la maschera si celi quel nome? Questo resta un mistero.

Visintin ha iniziato a indossare questa maschera a partire dal 2009 e da allora non l’ha più abbandonata mantenendo un’aurea di mistero e di timore, soprattutto per il ruolo che ricopre. Visintin scrive per il Corriere della sera, Vivimilano e per “altri spazi liberi”, come li definisce lui stesso nella bio di Instagram, oltre a essere direttore della scuola Scrivere di gusto.

Francesca Capparelli

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