Nuovi appuntamenti da non perdere con “Little big Italy” con Francesco Panella: ecco le curiosità con la pizza con la banana
Nuovi appuntamenti da non perdere con Francesco Panella con la quarta edizione di “Little big Italy” in onda sul Nove a partire dal 20 settembre. Così ha girato tutti i ristoranti italiani in dodici città per conoscere meglio da vicino la cucina nostrana all’estero. Tante curiosità visto che ci sono stati anche locali che non avevano nulla dell’Italia. Ai microfoni di Tv Sorrisi e Canzoni ha rivelato: “La pizza toscana a Stoccolma? C’erano sopra l’ananas, il pollo, spezie varie, il peperoncino e altri ingredienti non ben definiti che non ho riconosciuto: un delirio”.
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Poi ha aggiunto novità importanti: “I cuochi all’estero mettono la panna dappertutto, perché pensando che possa andar bene legando gli ingredienti. I piatti italiani più imitati all’estero sono la pizza, la lasagna, la pasta al pomodoro, la carbonara, la cacio e pepe”.
Francesco Panella, i racconti curiosi sulla cucina italiana all’estero
Lo stesso Panella ha raccontato numerose curiosità per la cucina italiana che si trova spesso all’estero: “In Centro America sono convinti che più strati ci sono nella lasagna, più è buona. Allora mi sono trovato davanti a “mezzo metro” di lasagna: strati su strati. E in ognuno, pensi, ci mettono un ingrediente diverso. Uno strato con il formaggio, uno con la carne, uno con il pesce, uno con i peperoni, uno con il pangrattato, uno con il peperoncino…”.
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Inoltre, ha parlato dell’idea degli spaghetti al pomodoro: “Molto spesso all’estero non condiscono la pasta mantecandola con il sugo, ma la considerano un ingrediente da aggiungere ad altri ingredienti: un po’ come noi facciamo con un’insalata mista. In California, per esempio, che è uno Stato “healthy”, non usano troppo la panna, ma aggiungono alla pasta le proteine”. Infine, ha rivelato: “Se vai al ristorante e prendi gli spaghetti al pomodore, loro ti chiedono: “Sotto, quali proteine ci vuole? Gamberi? Salmone? Pollo? Filetto di manzo?”. In pratica già solo il fatto che in un piatto ci sia della pasta lo rende ai loro occhi un piatto italiano. A prescindere dal resto”.