Federica Bertorelli è una giovane mamma che ha deciso di seguire i suoi sogni e di aprire un laboratorio di pasticceria domestico: un interessante modello di imprenditoria femminile che può aiutare a coniugare lavoro e genitorialità.
Federica Bertorelli ha 27 anni, un bambino di 4, Riccardo, e una passione per i dolci: nel 2020, in pieno Lockdown, ha capito che oltre a cucinare per sé e per la sua famiglia avrebbe potuto trasformare in un lavoro la propria predilezione per le torte. Così è nato a Voghera il suo laboratorio domestico I Dolci della Fede.
Federica ha adibito un piano della sua casa a laboratorio: qui realizza soprattutto torte e semifreddi, davvero molto richiesti, non soltanto per il gusto esplosivo, ma anche per le linee pulite e delicate che hanno i suoi dolci. Tutto questo appunto nasce tra le mura domestiche: una soluzione innovativa di imprenditoria femminile, che permette di coniugare famiglia e lavoro. Ecco quello che ci ha raccontato.
Federica Bertorelli: “Come realizzo le mie torte in casa”
Federica raccontaci un po’ di te.
Io ho sempre avuto la passione per la cucina, sia dolce sia salato; mi piace tanto cucinare e quando ho un po’ di tempo ne approfitto per sperimentare cose nuove. Già da ragazzina ho frequentato dei corsi di pasticceria – gli ultimi li ho fatti durante il lockdown ovviamente on line – per arrivare ad avere delle conoscenze generali. Su Facebook pubblicavo le foto delle mie torte e un sacco di persone, amici ma magari anche chi non conoscevo mi scrivevano per sapere se le vendessi. Io all’epoca non lavoravo e mi sono detta “valutiamo la possibilità di aprire un’attività per vendere i miei dolci” e appunto ho aperto una IAD, Impresa Alimentare Domestica, un laboratorio a domicilio. Ho una casa abbastanza grande e ho adibito un intero piano a laboratorio, quindi per me adesso è la cosa ideale, visto che riesco a conciliare il mio ruolo di mamma con il lavoro.
Quali sono le tue proposte in fatto di dolci?
Faccio quasi ogni tipo di dolce, mi limito un po’ sulla piccola pasticceria, cioè i pasticcini, perché non avendo un negozio non ho l’esposizione e quando mi chiedono magari 20 pasticcini diversi misti, non mi conviene. Se per un evento mi chiedono un numero importante di pasticcini, li faccio, è già capitato, altrimenti realizzo torte e semifreddi. Adesso per l’estate farò cheesecake alcoliche. Per i grandi eventi, tipo i matrimoni, anche qui mi limito un po’ perché avendo il laboratorio casalingo non ho una vera e propria cella frigorifera e ho delle limitazioni per gli spazi.
Quali passi bisogna compiere per aprire un laboratorio domestico? E quali sono le attrezzature da avere?
Per prima cosa bisogna frequentare il corso HACCP (obbligatorio per chi somministra cibi e bevande ndr) e poi rivolgersi alla ASL di competenza per capire cosa serve. Di solito bisogna avere un locale cucina, un bagno dedicato al laboratorio e un locale spogliatoio, poi altre regole come le zanzariere alle finestre e che non sia un locale umido. L’ASL ti dice cosa fare, bisogna ovviamente aprire partita IVA e comprare un registratore di cassa che emetta scontrini; l’ASL poi viene a controllare che sia tutto in regola e si può iniziare a lavorare.Ho un locale in cui tengo i prodotti non da frigorifero – farina, zucchero, porta torte, altri aromi – e poi ho due frigoriferi: uno adibito a prodotto finito, quindi alle torte, e uno adibito per la conservazione di prodotti da frigorifero, come panna, latte o burro. Le temperature devono essere controllate, quindi ho dei termometri che appunto servono a questo.
Per quanto riguarda la cucina si devono avere degli spazi dedicati, nel caso in cui fosse quella di casa: non possono essere gli stessi. Poi, in caso di presenza di animali domestici o di bambini, deve essere installato un cancelletto. Quando lavori devi essere da sola: io indipendentemente dal Covid uso mascherina, guanti e cuffia e indosso dei vestiti apposta che lascio nel locale spogliatoio quando cucino.
Com’è la tua giornata lavorativa?
Dopo aver lasciato mio figlio all’asilo, faccio il giro dei fornitori: alcuni vengono a domicilio, in altri casi vado io da loro. Dopo aver comprato tutto quello che mi serve, vado in laboratorio, mi cambio e inizio a lavorare, in base agli ordini che ho. Lavoro anche dopo pranzo e nel pomeriggio consegno oppure vengono a ritirare qui a casa mia, come sono più comodi i clienti.
La torta di cui sei più orgogliosa e quelle più strana che ti hanno chiesto?
La torta di cui sono più orgogliosa è quella per il compleanno di mio figlio, visto che lavoro ben poco per ora la pasta di zucchero, quindi è quella per cui ho messo più impegno. L’interno era molto semplice: un pan di spagna con una bagna alla vaniglia, crema chantilly e gocce di cioccolato. Esternamente era appunto rivestita di pasta di zucchero con la cialda di Spiderman e i personaggi Marvel: avevo una paura assurda perché era una torta enorme, per 60 persone – io in genere non le faccio così grandi – e non volevo fare brutta figura. Ho passato il compleanno a controllare la torta in frigorifero e solo quando l’hanno mangiata tutta ho tirato un sospiro di sollievo. Mi sono detta: “Il prossimo anno la compro” (ride ndr).
Le torte più strane che mi hanno chiesto invece sono quelle per l’addio al celibato o nubilato, con tanto di foto per riprodurre in pasta zucchero, ma non le ho mai fatte dovendo essere abbastanza simili alla realtà (ride ndr).
Quanto ci metti per preparare una torta?
Viene fatto tutto a step, perché devo preparare il pan di spagna – lo faccio tutto insieme per due/tre giorni – poi preparo le creme e la bagna. Poi assemblo le torte: la decorazione giù semplice ci posso mettere venti minuti, per quella più complicata con la pasta da zucchero anche due ore. Dall’inizio al prodotto finito, circa 2 o tre giorni.
I tuoi progetti per il futuro?
Vorrei fare un paio di corsi; pasta di zucchero e frolle moderne.
Una piccola ricetta che puoi condividere con noi di Mezzokilo.it
Vi lascio la piccola ricetta della ganache al cioccolato che può essere fondente, al latte e al cioccolato bianco. Gli ingredienti sono cioccolato fondente e panna in pari quantità, ad esempio 100 g di cioccolato e 100 g di panna: bisogna mettere in pentolino la panna e portarla ad ebollizione, nel frattempo si taglia il cioccolato a pezzetti. Si mescola fino a farlo sciogliere nella panna e a quel punto bisogna farla arrivare a temperatura corporea, sui 37 gradi, o per chi lo fa a casa ci metti il dito dentro, se non si brucia va bene (ride ndr). Poi si può utilizzare per rivestire una torta o la ganache montata – si lascia raffreddare e la si monta con le fruste – per fare delle decorazioni.