Donnafugata incontra lo chef Gaetano Procopio: il territorio al centro dell’evento

Donnafugata incontra i piatti dello chef Gaetano Procopio durante una degustazione illuminata dal vulcano Etna.

Il cibo e il vino richiedono tempo. Il tempo per essere pensati, assaporati e capiti. Per questo Donnafugata e il Relais San Giuliano hanno pensato di accompagnare gli appassionati in un percorso gustativo legato indissolubilmente.
Durante l’evento degustazione Donnafugata 75 cl i veri protagonisti sono stati gli elementi delle terra presenti nei piatti e nei calici presentati agli ospiti.

degustazione

Da un lato le sapienti menti di Donna Fugata hanno presentato vini diversi per ogni portata, dall’altro lo chef Gaetano Procopio che ha servito dei piatti gourmet. Cucina e vigna sono diventati i laboratori in cui la famiglia Rallo e lo chef Procopio hanno esaltato al meglio i prodotti di una terra ricca, varia ed eterogenea.

La degustazioni, piatti e accostamenti

La degustazione proposta dal Relais San Giuliano e da Donnafugata si è aperta con un cannolo croccante ripieno di burrata e ciliegie e gambero rosso di Mazzara. L’entrée è stata accompagnata da un Metodo Classico Brut.
Il carpaccio di zucchine marinate servite con cappuccino di tenerumi è stato abbinato al Donnafugata Rosa.

Durante la presentazione dell’evento c’era molta curiosità nell’assaggiare gli accostamenti vino/cibo e comprendere cosa si nascondeva dietro ogni singola ricetta. I piatti creati dallo chef Procopio hanno delle caratteristiche specifiche: sono a km zero ed esaltano al massimo le potenzialità di prodotti semplici, come le zucchine e i tenerumi che diventano – attraverso tecnica e conoscenza – protagonisti di un piatto di alta cucina.
Il secondo piatto è quello a cui sono più legato sentimentalmente perché porta con sé i sapori di casa”, spiega lo chef Procopio. I piatti della memoria riproposti a un pubblico raffinato.

Ma la degustazione non è finita e la brigata durante lo show cooking ha proposto un risotto di cucuzza, Talè di capra girgentana (presidio slow food) e limone candito. Per accompagnare il sapore forte del formaggio l’abbinamento questa volta è stato azzardato: un Donnafugata Ben-ryé.
Per assaggiare uno dei vini più buoni, il Mille e Una notte, bisogna aspettare il dolce: cornucopia di cavolo trunzo (presidio slow food), ricotta di mandorla e arancia, olio al basilico e fava di cacao. Anche in questo caso i prodotti semplici dell’orto sono esaltati ai massimi livelli e inseriti all’interno di un dolce raffinato.
Durante la degustazione l’Etna ha costantemente illuminato la serata regalando uno spettacolo unico.
Il territorio esaltato in tutte le sue forme è rimasto costantemente al centro dell’incontro.

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