In che modo dovresti comportarti quando ti ritrovi a dovere buttare via dei piatti rotti, o delle tazzine? Occhio a non compiere uno sbaglio molto diffuso.
Dove si buttano piatti vecchi in ceramica? Dopo che se ne rompe uno, qual è la sua giusta collocazione per quanto riguarda la pattumiera che abbiamo in casa? Alcuni non badano alle conseguenze delle loro azioni e ripongono tutto quanto frettolosamente nel primo cestino disponibile. Altri ancora pensano di stare facendo la cosa giusta, gettando i cocci in un preciso bidoncino della spazzatura, convinti di stare seguendo le giuste regole che la raccolta differenziata impone.
Per fugare ogni certezza fa sempre bene consultare il regolamento in materia di raccolta differenziata che riguarda il proprio Comune di residenza. Di solito è facile trovarlo sul sito web ufficiale del Comune stesso. Oppure si può chiedere qualsiasi delucidazione visitando l’apposito ufficio. Ma per quanto riguarda lo smaltimento della ceramica ed il dove buttare i piatti rotti, vige una regola universale. La ceramica è composta da un misto di acqua ed argilla, essenzialmente, ai quali vanno aggiunti altri materiali. La si ricava dopo un accurato processo di cottura.
In cucina si fa uso della ceramica perché tale materiale è impermeabile e resistente alle alte temperature. Però è facilmente rompibile in caso di urti e cadute. Ovviamente non è proprio il caso di smaltirla come capita, perché permane lì dove è stata lasciata e ci metterebbe decenni, decenni e decenni ancora a completare un pieno decesso di degradazione. Fino a potere durare dei secoli. Dove va smaltita allora la ceramica, e nello specifico i piatti rotti?
Il riciclo della ceramica non è possibile se non in parte, in base a quelle che sono le sue caratteristiche. Per quanto concerne più nel dettaglio i piatti e le tazzine in ceramica rotti, non è più possibile riutilizzarli. E quindi non consigliabile smaltirli all’interno del secco indifferenziato. Fare così significa compiere un errore, con relativo danno arrecato all’ambiente. Esiste una ed una sola soluzione per liberarsi in modo corretto di tazze, tazzine e piatti rotti fatti in ceramica.
E questo metodo consiste nel portare tutto quanto ad una isola ecologica. Ogni territorio comunale ne ha almeno una, che si tratti di un piccolo centro abitato o di una grande città. In quest’ultimo caso ogni specifica zona ne ha come minimo una. I materiali particolari come la ceramica comportano un costo di riciclo maggiore rispetto ad altri, se vogliamo, tradizionali quali la plastica, la carta ed il vetro.
Ciò è dovuto alle maggiori risorse necessarie per completare il processo. In breve quindi, i piatti di ceramica non vanno uniti al vetro – cosa che in tanti tendono a fare – ed è meglio evitare di smaltirli tra i rifiuti indifferenziati. La soluzione migliore è portarli all’isola ecologica.
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