Dieta dissociata, ever green di tutti i regimi alimentari. Farà bene o farà male? Di cosa si tratta esattamente?
Parlare di dieta non è mai semplice. L’assunto di partenza per ognuno dovrebbe essere il confronto con un medico o un nutrizionista che possa studiare un piano preciso elaborato su bisogni specifici del paziente. Ma della serie ‘A volte ritornano’, è il caso di parlare della dieta dissociata. Un regime alimentare che tende a non eliminare praticamente alcun cibo ma che punta semplicemente a organizzare i pasti in modo da facilitare la digestione dei prodotti assunti.
Spesso abbiamo parlato dell’una e dell’altra dieta, molte di queste sono delle modo passeggere, altre (la maggior parte) riprendono studi pubblicati in passato rielaborandoli e presentandoli come innovati. La dieta dissociata è un ever green che non passa mai di moda, ma che cosa vuol dire dissociata? E in cosa consiste?
Cos’è il regime adatto a tutti?
La dieta dissociata venne inventata da un medico studioso americano chiamato William Howard Way. Il suo studio venne pubblicato per la prima volta nel testo Food Allergy. Il punto di partenza della sua osservazione fu proprio un’allergia da fieno e da quella esperienza personale emerse quella che oggi tutti conoscono come dieta dissociata.
Il metodo elaborato dal medico americano consiste non tanto nell’eliminazione dei cibi, ma nella loro associazione o dissociazione. La digestione di verifica grazie a una serie di reazioni chimiche e affinché questa riesca al meglio è necessario che i cibi appartenenti alle stesse categorie non vengano associati gli uni con gli altri. Ecco le regole della dieta dissociata:
- carboidrati, proteine, fibre e grassi si assumono separatamente;
- i carboidrati devono essere consumati nella prima parte della giornata e non oltre le 16. Questo probabilmente deriva dal fatto che la prima parte del giorno è quella in ci si è maggiormente attivi e il bisogno di energia è maggiore. Oltre a bruciare di più in questa fase;
- la cena è bene farla a base di proteine;
- evitare di abbinare cibi appartenenti alla stessa categoria (pane e pasta oppure carne e pesce);
- non consumare la frutta dopo i pasti;
- mangiare verdure sia a pranzo che a cena. Aumentare la quantità di verdure ha un duplice beneficio, da un lato facilita al digestione, dall’altro diminuisce la fame aumentando il senso si sazietà.
E i grassi? Questa categoria andrebbe limitata e associata principalmente ai carboidrati. La dieta dissociata altro non è che un piano che permette di organizzare l’assunzione di cibo in modo da favorirne la digestione e l’assorbimento dei nutrienti.