Non sempre è oro ciò che luccica, ma vediamo nello specifico quello che succede dopo Cucine da Incubo: tutta la verità dei protagonisti
Nel corso di queste lunghe stagioni di Cucine da Incubo, ci sono stati numerosi colpi di scena. Cambiamenti improvvisi per provare così a stupire lo chef Antonino Cannavacciuolo.
Il format di Cucine da Incubo prende spunto da idee provenienti dal Regno Unito con lo chef Gordon Ramsay, che è stato capace di cambiare completamente le cucine rivalutandole in maniera globale. Così è sbarcato anche in Italia con la prima stagione nel 2013 con protagonista lo chef partenopeo, Antonino Cannavacciuolo, che ha attirato così tante simpatie nonostante le numerose critiche durante le numerose puntate.
Così lo chef, a due stelle Michelin a Villa Crespi, ha sempre richiamato tutti dando anche le sue celebri pacche sulla schiena: col duro lavoro è riuscito così a modificare l’aspetto esteriore delle cucine e delle sale, ma soprattutto anche l’organizzazione al suo interno.
Così il portale vice.com ha analizzato nel dettaglio ciò che succede anche dopo il celebre programma. Così a Roma ha provato a ricostruire proprio le diverse tappe eseguite dallo chef partenopeo. Dal ristorante ‘Le Lanterne’ c’è stato un cambiamento rivoluzionario come svelato anche da chi la gestisce, Emilia Karaš, che ha rivelato senza peli sulla lingua i vari cambiamenti che si sono avuti negli ultimi anni: “Il suo menu qui c’è stato soltanto per quella serata”. Poi ha aggiunto: “I suoi piatti erano super buoni, ma lo chef non ha preso in considerazione il fatto che a Roma ci debbano essere dei piatti tradizionali per quanto riguarda i turisti”.
Per partecipare al programma basta fare la richiesta di partecipazione, ma altri locali sono stati contattati dalla produzione come ha aggiunto successivamente: “In pratica hai una settimana per girare: il locale è invaso di persone che ti dicono cosa fare e cosa dire, selezionano delle comparse per strada per le cene che si vedono e alla fine danno una rinfrescata al locale. La ristrutturazione la pagano loro, ma è solo superficiale: danno una rinfrescata alle pareti, la arredano in maniera diversa ed è fatta, in un giorno hai un locale nuovo.
Successivamente si è passati a La Tana degli Elfi a Lecce dove la titolare, Ersilia la Placa, ha spiegato dettagliatamente ciò che è successo dopo il programma: “Le persone continuano a venire dopo aver visto in tv il programma. Non solo per il ristorante, ma anche per il b&b”. Poi ha aggiunto: “Nel menu abbiamo ancora l’80% dello chef Cannavacciuolo“. Infine, c’è stata anche un elogio al lavoro dello chef stellato: “Quest’esperienza è stata molto utile, soprattutto per quanto riguarda i problemi di comunicazione. Siamo un ristorante familiare e il grosso veniva dai nostri litigi”.
Lo stesso chef aveva anche rivelato in una vecchia intervista a Cucine da Incubo il suo lavoro: “Non faccio alcun miracolo, metto soltanto a disposizione i 24 anni di esperienza che ho coltivato. Bisogna essere sempre onesti”. Un lavoro certosino che ha prodotto benefici importanti per tanti ristoratori, ma ha anche collezionato qualche fallimento di troppo.
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