Ogni volta che cuocete la cotoletta per i vostri figli, il risultato è sempre pessimo, perchè non riuscite a dargli quel colore dorato.
A dispetto degli hamburger e delle catene di fast food, il secondo piatto più diffuso nei menu per bambini della penisola italiana è senza dubbio la cotoletta. Il perché è presto detto: la cotoletta, croccante e incredibilmente saporita, dorata come un giorno di festa, piace praticamente a tutti.
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Cotoletta o costoletta? Alla milanese o alla bolognese? E perché non viennese o siciliana? In fin dei conti, quando si parla di cotoletta, indipendentemente da come si prepara e dal taglio che si sceglie, si fanno sempre contenti tutti. Se, infatti, la più famosa è quella lombarda, ne esistono altre, nate dopo o anche prima, altrettanto gustose, e ognuna con una golosa caratteristica.
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Ma veniamo al dunque, come bisogna cuocere la cotoletta senza farla diventare scura, cosa dobbiamo usare per fare una cottura dorata a regola d’arte? Per fare la vera cotoletta alla milanese bisogna usare il burro chiarificato, solo così otterrete una frittura dorata perfetta. Il processo di chiarificazione del burro serve a separare la parte grassa dalla proteina del latte, attraverso l’evaporazione dell’acqua che va a dividere da un lato le proteine e dall’altro la massa lipidica. Mettete il burro in un tegame, cuocete a fuoco lento, appena sarà sciolto, togliete con un cucchiaio tutta la schiuma che vedrete in superficie. Ora potrete cuocere le cotolette panate. Fate friggere per due o tre minuti per lato. Quando il colore sarà dorato, potete sollevarle dalla padella e metterle ad asciugare su un piatto foderato con della carta assorbente. Salate, aggiungete o meno la fettina di limone e portate in tavola la pietanza ben calda.