Il latte di suocera è un liquore con una delle gradazioni più alte in assoluto, da consumare con le dovute accortezze.
Tra i liquori alle erbe più amati e conosciuto nella tradizione nostrana, c’è sicuramente il latte di suocera. In Italia la tradizione dei liquori, dei distillati, le grappe o i digestivi è presente nella quasi totalità delle regioni del nostro paese. Ciascuna zona d’Italia ha i propri liquori e ammazzacaffè tipici, tutti da scoprire.
Per questa storia è necessario spostarsi vicino a Bergamo, in particolare a Nembro: è qui che nasce il famigerato Latte di suocera, il liquore centerbe che per molto tempo è stato erroneamente creduto quello con la gradazione più alta al mondo. Nonostante quest’ultima informazione sia da considerarsi una bufala, non c’è dubbio che l’altissima gradazione di questo centerbe lo rende molto forte e decisamente non per tutti.
È proprio nella zona di Nembro, nella bergamasca, che è nato questo delizioso liquore. In particolare per il lavoro del signor Bergamelli, che nella sua distilleria San Faustino Liquori, ha creato per la prima volta, negli anni ’60, questo meraviglioso e particolare liquore dal sapore decisamente infuocato. Bergamelli avrebbe dovuto preparare in fretta qualcosa per il compleanno di sua suocera, che sarebbe stato la sera stessa, e ha creato così questo liquore estratto da tantissime erbe e dalla gradazione veramente importante.
La voce a Nembro si è sparsa velocemente, tanto che Bergamelli ha deciso di registrare il marchio due anni dopo, nel 1962. Per le tecniche di distillazione e di estrazione del liquore da alcune erbe, la sua gradazione arriva fino a 75°. Veramente notevole, considerando che una vodka liscia di qualità media può arrivare a circa 30 gradi ed è comunque uno dei distillati più forti in circolazione.
Naturalmente, nonostante la sua storia e le sue origini dicano altro, il nome è stato associato inevitabilmente alla figura della suocera antipatica, arcigna e difficile da “digerire”. Ma come si consuma questo liquore? Berlo così, “secco”, non abbinato dunque a nulla, non è la cosa migliore da fare: la sua altissima gradazione e il suo sapore fortissimo, quasi anestetizzante lo rendono bevibile soltanto se abbinato a della soda oppure qualche altra bevanda analcolica zuccherata. Al massimo, se proprio deve essere consumato liscio, sarebbe bene berla a gocce, a piccolissime dosi. Questo vi eviterà di mandare a fuoco la vostra bocca e il vostro apparato digerente.
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