Andiamo a scoprire il pane Coccoi, la simbologia e il modo in cui viene prodotto. Tutti i dettagli in merito.
Sono tantissimi i tipi di pane esistenti al mondo, differenti sia per la preparazione, sia per la loro forma. Uno di quelli più particolari è il pane Coccoi, non molto conosciuto in Italia, ma lo è nelle zone in cui viene prodotto. Cerchiamo di spiegare la simbologia da cui deriva e in che modo può essere preparato da chiunque. Una tradizione che continua, visto che è una delizia al palato e alla vista.
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In pochi sanno che è il pane simboleggiante la Resurrezione di Gesù Cristo. Infatti, viene utilizzato, specialmente, per tutti i tipi di cerimonie cattoliche. In passato, veniva regalato ai bambini al posto dell’uovo di cioccolato nel periodo di Pasqua. Ora, può essere utilizzato come segna posto per i commensali invitati per ogni occasione. La sua origine è sarda, ma anche ferrarese, anche se viene riprodotto un po’ ovunque.
Si tratta di un tipo di pane modellato con un’alveolatura parecchio fitta e che possiede un gusto inconfondibile al palato. Le punte, croccanti, possono essere staccate ad una ad una per poter essere mangiate e assaporate. La sua base è formata da un tipo di pasta dura e asciutta, molto complicata da modellare. Nel Nord Italia, viene preparata con farina di grano tenero mentre, nel Centro sud, con semola di grano duro.
Gli ingredienti e la preparazione del pane Coccoi
Per quanto riguarda la tradizione sarda, di cui è tipico, l’origine vuole che venga utilizzata la semola di grano duro. Non importa se sia rimacinata o meno, l’importante è dare un’apporto con il lievito madre, o definito frammentu. Aggiungere, poi, un po’ di acqua con del sale e il gioco è fatto.
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Questo è un tipo di pane pregiato bianco che, in passato, era disponibile quotidianamente solo per i pochi che potevano permetterselo. Per tutti gli altri, invece, era permissibile soltanto nei periodi festivi. Questo tipo di pane è riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali con il marchio PAT.
Dopo la lunga lavorazione dell’impasto, fino a quando non diventa liscio e bianco, viene modellato. Per fare questo servono 3 attrezzi: Sa serretta, ossia una rotella con dei denti, utile a modificare il perimetro; s’arrasoyedda, cioè una specie di coltellino, usato per tagliare la parte superiore; piccole forbici, utili a dare la forma che si vuole tagliando le punte.
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