La cinta senese è conosciuta come tipo di carne molto pregiata, se paragonata al resto degli altri suini. Andiamo a scoprirne i motivi.
Vi sono dei tipi di carne che sono più pregiati di altri, per via del loro sapore diverso, più delicato al palato o più tenero. Fra queste scelte più selezionate vi è anche il maiale di cinta senese, che ha delle particolarità più uniche che rare. Il maiale classico, di solito, viene pagato di meno, nelle macellerie e nelle salumerie, sia per l’alta richiesta da parte dei cittadini, sia per la facilità nell’allevarlo.
Questo tipo di suino è il più pregiato sia in Toscana, da dove deriva, sia in tutta l’Italia. Il suo aspetto si mostra sin da subito diverso alle altre specie, per via del colore che ha sul suo mantello. Infatti, una striscia nera sulla schiena rende chiara l’idea di una cinta che attraversa il collo. La sua storia proviene dall’antichità e si è protratta, angustamente, fino ad oggi.
In effetti, addirittura gli Etruschi allevavano questo tipo di bestiame. Più in avanti, anche i Romani fecero la stessa cosa. Questo è il tipo di maiale capostipite di tutte le altre razze in Toscana. Nel Medioevo era, addirittura, di grande aiuto ai contadini nei periodi di carestia e pestilenza.
Altre particolarità della cinta senese
Gli allevamenti di tale modello di suino si trovano, specie, in Toscana, ma soltanto fino a 1.200 metri di altitudine. Le province più operose in tal senso sono quelle di Arezzo, Siena e Grosseto. Il tipo di allevamento avviene allo stato semi-brado o del tutto brado. In particolare, si trovano nei boschi ricchi di diverse specie arboree.
Questo tipo di allevamento tiene al riparo questa specie, che ha rischiato anche l’estinzione, da problemi di stress e sanitari. La particolarità della scrofa di questo modello è inerente al parto. Effettivamente, non va oltre gli 8 cuccioli, a differenza di quella classica, la large white, che arriva fino a 25.
La norma vigente afferma che non vi possano essere più di 10 animali adulti all’interno di un ettaro di terra. In più, il loro pasto deve essere composto dal 60% di prodotti provenienti dalla regione del centro Italia che li esalta. Prima di un anno di età non possono, assolutamente, essere macellati.
Per quanto riguarda in tavola, questo modello viene affettato come finocchiona o per il salame toscano. Sono famosi anche, come taglio di carne, il rigatino e il capocollo. Anche le spezie che si aggiungono andranno ad avvalorare il sapore selvatico tipico di questo bellissimo animale.