Com’è un cheeseburger del McDonald’s dopo cinque anni? I risultati di questo esperimento vi lasceranno a bocca aperta.
Un esperimento di cui non sapevamo di avere bisogno, ma che dice tanto su quello che consumiamo e quello che consideriamo junk food, cibo spazzatura o semplicemente un piccolo strappo alla regola alle nostre diete e ai nostri regimi alimentari. Il cibo del McDonald’s, o da fast food più in generale, è delizioso, questo è certo, ma cosa causa al nostro organismo il consumo di questi alimenti ricchi di grassi saturi, aromi e quant’altro? E se il cheeseburger fosse proprio il vostro panino preferito?
L’esperimento è stato condotto proprio su questo specifico panino della nota catena di fast food, che ha la particolarità di avere del formaggio cheddar assieme al classico hamburger con carne, pomodori, insalata e salse. Cosa succede dentro il nostro corpo quando consumiamo questi junk food? E cosa succede dopo cinque anni?
Il cheesburger è tra i panini più amati della nota catena di fast food McDonald’s, soprattutto perché la presenza del cheddar dà un gusto un po’ dolce all’hamburger classico di carne. Ma cosa succede dentro il nostro organismo quando lo mangiamo? Gli esperimenti di questo tipo non scarseggiano di certo: sono tanti gli studi che hanno dimostrato cosa accade nel nostro stomaco e intestino dopo aver consumato del cibo spazzatura. Ma nessuno lo ha dimostrato dopo cinque anni!
Data l’impossibilità di osservare un alimento all’interno di un organismo per cinque anni, quello che ha fatto Megan Condry è stato prendere un cheeseburger del McDonald’s e lasicarlo in una dispensa per cinque lunghissimi anni. L’esperimento è infatti iniziato nel 2017, cinque anni fa, ed è terminato proprio quest’anno. Le risposte e le considerazioni derivate dall’esperimento sono davvero interessanti, come ha raccontato la stessa Condry.
Forse ci si aspetterebbe un grande deterioramento della materia, con cattivo odore, insetti, muffe e quant’altro, specialmente dopo un tempo così lungo. Ma la cosa sorprendente è che Condry non ha osservato niente di tutto questo, nemmeno una riduzione delle dimensioni del prodotto o una parziale evaporazione. Tutto è rimasto sostanzialmente come prima. Tutto merito della quantità esorbitante di conservanti? In parte sì, ma c’è un’altra spiegazione per tutto questo: McDonald’s stesso ha risposto alla cosa spiegando che si tratta principalmente di cibi in polvere, quindi precedentemente essiccati ed ecco perché non si deteriorano nel tempo, come quelli freschi.
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