Il gelato confezionato è un vero e proprio cult dell’estate, non importa quale sia il marchio, l’importante è che facciano contenti i più piccoli.
Un tempo la scelta dei gelati era meno ampia rispetto a quelli che vengono pubblicizzati ora. Ogni fine di primavere venivano trasmessi gli spot televisivi che annunciavano il ritorno delle vecchie confezioni o l’uscita di un nuovo prodotto che sarebbe diventato un vero e proprio tormentone.
Tra gli anni ’80 e ’90 i prodotti per bambini venivano pensati in un modo completamente diverso rispetto a quelli che vengono venduti oggi e l’obiettivo principale, a parte quello commerciale, era offrire la possibilità di continuare a giocare anche dopo avere consumato la merenda. Ecco alcuni tra i gelati più in voga tra gli anni ’80 e ’90 che hanno fatto impazzire i bambini di un tempo.
Negli anni ’80 e ’90 i gelati erano dei veri e propri cult, i bambini non vedevano l’ora che arrivasse l’estate per provarne uno nuovo e le case produttrici cercavano di proporre sempre qualcosa di diverso, nel gusto o nella forma. Alcuni si ricorderanno dello stecco a forma di piede dal sapore di fragola simile a quello di una Big Babol, e ricoperto da una sottile glassa di cioccolato.
Oppure il Twister, il ghiacciolo a forma di spirale al gusto di cacao e crema prodotto dalla Eldorado. Un altro cult che i più giovani non potranno di certo ricordare è il gelato dedicato a Grande Puffo; un contenitore di plastica rigorosamente rosso che racchiudeva una dolce crema irresistibile. Il contenitore successivamente veniva utilizzato dai bambini per giocare e divertirsi, oppure per collezionarli. Il cono Blob ricoperto da un glassa di cioccolato e nocciole; e poi ancora il biscotto farcito con tre creme differenti (fior di latte, cacao e zuppa inglese) con su incisi dei fumetti irriverenti. Infine, vale la pena ricordare le pipette con la faccia da pagliaccio. I contenitori plastificati contenevano una crema bianca che doveva essere succhiatta attraverso la pipa/cannuccia. Era possibile trovare 3 colori diverse ma la faccia del pagliaccio era sempre la stessa e i bambini potevano divertirsi a imitare i grandi nell’atto di fumare la pipa e, anche in questo caso, scattava la frenesia da collezione, un’antica abitudine dei più piccoli.
Quanti di voi leggendo il nostro articolo sono andati indietro con gli anni, ripensando a quando c’era tanta spensieratezza e libertà.
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