Gli autotrasportatori sono sempre in giro, imbottigliati nel traffico delle città o a caricare e scaricare merce. Ma cosa mangiano quando lavorano?
Recentemente gli autotrasportatori sono tornati a fare notizia. Lo sciopero della categoria a causa del generale aumento dei prezzi ha fatto tremare consumatori e magazzinieri della grande distribuzione. In Italia se si fermano i camionisti si blocca una parte notevole delle attività commerciali e, dopo i due anni appena trascorsi, il Paese non è nella condizione di potersi permettere un altro stop.
In questo articolo affrontiamo un altro aspetto della categoria degli autotrasportatori, quello delle loro abitudini alimentari e dei cambiamenti che queste hanno subito nel tempo. Ecco di seguito alcuni aspetti della dieta dei camionisti che sono stati modificati.
I camionisti negli ultimi anni sono stati costretti a modificare la loro dieta, sfatando il mito dei camionisti seduti al tavolo di trattorie in cui venivano serviti piatti caserecci e abbondanti. Secondo quanto è emerso dagli studi effettuati, gli autotrasportatori hanno smesso di frequentare i ristoranti di passaggio preferendo pasti più veloci oppure saltando la pausa quotidiana. Una pessima abitudine per chiunque, soprattutto per chi deve affrontare faticose ore di lavoro.
Saltare i pasti vuol dire affaticare il proprio organismo sottoponendolo a uno stress che si va ad accumulare a quello proveniente dal lavoro. Il conseguente calo di zuccheri potrebbe generare perdite di concentrazione e sonnolenza. I pasti in trattoria sarebbero stati sostituiti dal cibo preparato in casa. Il generale aumento dei prezzi avrebbe influito su tale scelta, contribuendo anche a modificare la qualità.
A influire negativamente sulla decisione degli autotrasportatori di disertare le trattorie durante la pausa pranzo ci sarebbe anche l’ansia del tempo. Alcuni di loro, soprattutto quelli con minore esperienza alle spalle, per recuperare il tempo perso per il carico/carico delle merci o a causa del traffico preferirebbero tirare dritto senza mai fermarsi. Anche in questi casi si tratta di scelte erronee.
L’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione ha stilato una lista di consigli e suggerimenti utili alla categoria specifica per migliorare il loro stato di salute partendo dall’alimentazione:aumentare il consumo di cereali integrali, legumi e, soprattutto frutta, verdure e ortaggi; limitare la quantità di grassi e scegliere in preferenza i grassi di origine vegetale e, tra questi, principalmente l’olio extravergine di oliva; bere acqua in abbondanza, anche anticipando il senso della sete; variare quanto più possibile le scelte a tavola.
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