Quando parliamo di baccalà o merluzzo spesso facciamo un pò di confusione. Si tratta del pesce fresco o di quello conservato? Vediamo insieme
Il primo errore che facciamo in cucina è quella di confondere il baccalà con lo stoccafisso. La materia prima è indubbiamente è la stessa, il merluzzo; ma i due prodotti sono diversi tra loro. In particolare, si distinguono per una lavorazione diversa: approfondiamo meglio questa distinzione per evitare qualsiasi errore e scoprire altri dettagli.
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La differenza è molto semplice e tutto parte dal merluzzo, il pesce fresco tipico dell’Atlantico settentrionale, da cui si ottengono 2 prodotti diversi: il baccalà e lo stoccafisso. Il baccalà è messo sotto sale e lo stoccafisso è essiccato all’aria aperta.
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Ecco le differenze tra baccalà e stoccafisso: pesci amici della dieta
Sia lo stoccafisso che il baccalà, sono lavorati nei paesi del Nord Europa, zona in cui viene pescato il merluzzo. La lavorazione di questo pesce, inizia già sui pescherecci: in barca vengono ricavati i filetti dei merluzzi che, una volta a terra, vengono appesi all’aria aperta o messi sotto sale. Lo stoccafisso viene prodotto unicamente in Norvegia, principalmente sulle isole Lofoten, solo nei mesi invernali, invece il baccalà viene prodotto tutto l’anno e non richiede condizioni climatiche particolari.
Entrambi queste lavorazioni di merluzzo hanno bisogno di stare ammollo per poi essere utilizzate: il baccalà deve perdere il sale in eccesso e necessita di 2-3 giorni in acqua; lo stoccafisso deve rinvenire e ammorbidirsi, processo che richiede almeno una settimana di ammollo. Nelle ricette tipiche puoi trovarli in ogni salsa: fritti, in umido, alla griglia, bolliti, in insalata, cotti al forno o lavorati per ottenere ottime polpette e croccanti frittelle.