In giro tra gli scaffali dei supermercati per scovare nuove e importanti informazioni da fornire ai consumatori. Cosa succede
Andando a fare la spesa sarà capitato anche a voi di vedere negli diversi scaffali i formati convenienza. Molti di voi credendo nella buona fede dell’offerta avranno optato per l’acquisto di confezioni multiple magari ‘tradendo’ la proprio marca del cuore in favore di quella più conveniente, ma è davvero così?
I formati convenienza, adatti soprattutto per le famiglie numerose, dovrebbero avere delle caratteristiche specifiche: il formato appunto più grande che lo differenzia da quello standard e il prezzo più conveniente dello stesso. Ma siamo sicuri che le offerte con i formati famiglia non siano solo specchietti per le allodole? Ecco cosa ha scoperto Massimiliano Dona.
Il caffè del supermercato e la brutta scoperta
Massimiliano Dona è uno dei personaggi più temuti dalla Gdo perché è colui che entrando all’interno di un supermercato riesce a individuare tutte le strategie messe in piedi dalla grande distribuzione per vendere di più. In uno dei suoi video pubblicati sul suo canale Tik Tok, Dona nota una cosa che siamo sicuri che vi lascerà riflettere. Sapete a quanti grammi corrisponde una confezione di caffè macinato? Secondo quanto riportato da Dona, ma è abbastanza facile verificarlo anche in autonomia, un pacco di caffè in polvere contiene 250 g. di chicchi macinati. La logica vuole che un formato convenienza sia di 500 g (2 confezioni).
Massimiliano Dona prende una confezione doppia dallo scaffale e nota che in realtà in formato convenienza e verifica che all’interno dell’imballaggio si trovano due pacchi da 225, per un totale di 450 g. Una differenza di 50 g non è neanche poca, e il prezzo? Questo è il secondo aspetto da tenere in considerazione senza farsi ingannare dalla formula di marketing formato convenienza che induce a pensare a un risparmio reale se si compie una determinata scelta di acquisto al posto di un’altra.
Certo è che a guardare i video dell’avvocato paladino dei consumatori c’è da perdere ogni speranza, “non ci si può fidare proprio di nessuno”, verrebbe da pensare.
In realtà dietro a ciò che scopre l’avvocato non c’è nulla complottista ma è giusto che i cittadini possano compiere i propri acquisti con consapevolezza e questa la si può raggiungere solo attraverso una accurata campagna di informazione, la stessa che Dona ha già avviato da tempo utilizzando i social network per il suo scopo divulgativo.