L’arsenico è una sostanza nociva per la salute delle persone che però può essere assunta con maggiore facilità di quanto si possa immaginare. Ecco cosa fare per evitare spiacevoli conseguenze.
L’arsenico è un elemento chimico natura; la sua presenza si riscontra in rocce, suolo, aria ed acqua sia sotterranea che superficiale. In alcuni territori, le concentrazioni di arsenico possono essere elevate per cause puramente naturali ed indipendenti dall’inquinamento determinato da attività produttive umane che ne possono, comunque, ulteriormente aumentare i livelli.
Numerosi studi hanno evidenziato come sia possibile trovarne delle tracce anche all’interno del cibo e questa notizia ha destato molto preoccupazione tra i consumatori, soprattutto nei genitori. Eh sì, perché pare che uno degli alimenti che riesce ad assorbire maggiori quantità di arsenica sia proprio un prodotto destinato anche al consumo dei bambini piccoli.
Cibo contaminato dall’arsenico
Se da un lato l’arsenico è un elemento naturalmente presente nelle rocce e nel suolo, oltre che nell’acqua, parte dell’aumento di questa sostanza dannosa per la salute dell’uomo si possa imputare alle azione dell’uomo. È proprio per mano dell’essere umano che le acque il terreno siano particolarmente inquinate, questa notizia ormai non è nuova perché da tempo si discute di come fronteggiare il problema. Nessuno sembra avere trovato una soluzione.
A rischio non c’è solo la salute del Pianeta, ma anche quella degli animali e delle persone, strettamente collegate le une dalle altre. Pare, infatti, che l’arsenico sia presente in quantità più elevate rispetto ad altri prodotti, nel riso. Questo si deve alle caratteristiche tipiche dell’alimento in questione e al suo metodo di coltura, le risaie sono immerse in acqua.
Questo discorso preoccupa, e riguarda, l’intera popolazione. Il riso è molto consumato sia in Occidente che in Oriente, ma c’è un altro preoccupante aspetto da tenere in considerazione: molti dei prodotti destinati al consumo dei più piccoli sono a base di riso. Questa notizia rischia di mandare in tilt i genitori di tutto il mondo, ma prima fare scattare il panico è necessario riflettere su alcuni aspetti.
Primo fra tutti i controlli, i prodotti destinati al consumo alimentare, soprattutto quelli destinati ai bambini, vengono coltivati e trattati in ambienti controllati: suolo, acqua e animali vengono sottoposti a numerose analisi e se vengono messi in commercio è perché superano tutti i test necessari.
Inoltre, secondo uno studio pubblicato nel 2016 su JAMA Pediatrics che i bambini devono essere sottoposti a una dieta equilibrata e varia e suggerisce ai genitori di inserire altri tipi di cereali all’interno del regime alimentare così da potere diminuire l’assunzione di riso. Un altro consiglio utile è quello di lavare con cura il riso prima della cottura.