Dopo due anni di rigide restrizioni a causa dell’emergenza Coronavirus, si può tornare a mangiare fave con il pecorino il 1° maggio
Una giornata speciale per la Festa dei Lavoratori che ricorre ogni anno il 1° maggio: un giorno da vivere in compagnia con famiglia e amici dopo due anni di rigide restrizioni.
Finalmente si tornerà a respirare aria speciale dopo due anni tra quarantena e le varie zone rosse a causa dell’emergenza sanitaria. E così il primo maggio è possibile mangiare le fave col pecorino. Un piatto davvero saporito e ricco di proteine e vitamine, molto celebre soprattutto a Roma e dintorni. Le migliori fave sono quelle dal colore verde molto intenso senza macchie e possono essere mangiate crude o cotte. Per capire così la freschezza bisogna dividere il baccello in due che provoca un rumore.
La storia di questi ingredienti ripercorre le origini della civiltà romana. Il pecorino, infatti, conduce direttamente alla Roma antica, dove per moltissimo tempo venne considerato come l’alimento adatto per i legionari e i soldati che lo consumavano prima di scendere in battaglia. Le fave, invece, ci portano fin all’antica Grecia dove originariamente questo alimento veniva legato alla morte e a diverse (e curiose) superstizioni.
Il pecorino dovrà essere logicamente quello romano DOP: quello più importante è chiamato ‘con la lacrime’ visto che presenta dei residui di serio. Solitamente è fatto con latte di pecora e caglio d’agnello, cotto e infine salato a mano: per cinque mesi dovrà stare a riposo per poi essere gustato alla grande. Insieme alle fave va bene un pecorino poco stagionato visto che dà un un sapore dolce e aromatico rispetto a quello più piccante.
Una giornata davvero speciale da trascorrere in completa armonia mangiando le fave insieme ad un piccolo pezzo di pecorino. Non c’è nulla da preparare in maniera particolare, ma è una tradizione a cui i romani non possono rinunciare. Va fatta soltanto una scelta importante per quanto riguarda l’acquisto di fave e pecorino da comprare assolutamente senza fare cilecca. L’usanza di mangiare questi due alimenti è stata tramandata nel corso degli anni visto che era si era soliti festeggiare così in campagna con fave e pecorino, come augurio di felicità per l’estate che arriverà. Da Roma si è diffusa in tutt’Italia con la possibilità di essere molto utilizzata anche in altre regioni con lo scopo di prendere in prestito la tradizione prettamente romana.
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